Addio del Piero

«Ti ho amato e ti amerò sempre», mittente Alessandro Del Piero, destinataria la Vecchia signora, in particolare quella maglia numero 10 indossata fino all’usura per 17 stagioni consecutive «che ho desiderato e rispettato, senza alcuna deroga, senza sconti». È un fiume di sentimenti — e di melassa — l’addio di Del Piero alla Juventus dopo 19 anni di onoratissimo servizio, di sei scudetti (più uno revocato), 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa, 1 Coppa Italia, 705 presenze e 290 gol. A 37 anni suonati avrebbe voluto, e potuto, dare ancora il suo contributo alla causa. E il popolo bianconero glielo dimostrò salutando il «capitano» con lacrime di riconoscenza e con una standing ovation senza precedenti all’uscita dell’ultima sua gara di campionato (il 13 maggio contro l’Atalanta, con gol): «Tutti i ricordi, tutte le gioie, tutti i trionfi e, per dirla tutta, anche qualche recente amarezza… oggi tutte queste immagini mi passano davanti e a un certo punto si appannano e si dissolvono in quell’abbraccio meraviglioso della mia ultima partita a Torino.

Quella è la fotografia che racchiude tutto, l’istantanea che voglio portare sempre con me». Affida al web il suo messaggio d’amore incondizionato a questa squadra: «Da domani non sarò più un giocatore della Juventus, ma rimarrò per sempre uno di voi», scrive Del Piero. «Non c’è rimpianto, né nostalgia. Non più. Perché in questi giorni ho avuto modo di pensare a tutto quello che è successo nella mia ultima stagione in bianconero, poi di lì tornare indietro, e rivivere il più bel sogno che avrei potuto sognare». Alex non fa nomi ma abbraccia idealmente colleghi e sostenitori: «I giocatori passano, la Juventus rimane. Rimangono i miei compagni, ai quali auguro il meglio: tiferò sempre per loro. Rimanete soprattutto voi tifosi, che siete la Juventus».

Poi una confessione struggente: «Qualche tempo fa, prima di partire per le vacanze, ho svuotato il mio armadietto a Vinovo e, uscendo dal campo di allenamento, mi sono fermato là dove per molti mesi mi avete aspettato voi per una foto, per un autografo, un saluto… Ma questa volta sono io a salutarvi e a ringraziarvi, come avete fatto voi con me». E il futuro? Alex si guarda intorno, lo vorrebbero in tanti, dalla serie A alla Cina, con tutta la geografia calcistica intermedia, pronti ad ammirare prodezze e linguacce d’esultanza. «Adesso comincia un’altra avventura. E io sono carico come 19 estati fa».

Federico Pistone

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