Tutto De Andrè

C’è una sola strada per conoscere e apprezzare l’eredità del più grande artista della musica italiana d’autore, a vent’anni dalla scomparsa: riascoltare tutte le sue canzoni. Sono solo 131 in fondo, da “Nuvole barocche” uscita nel 1961 all’album “Anime salve” del 1996, più gli improbabili inediti usciti postumi nel 2008.

Tanto si è detto, tanto si è scritto e visto – perfino uno sceneggiato a puntate – ma il modo per ricostruire il ritratto più autentico, sacrilego e spirituale insieme, di Fabrizio De André è in questo libro che ripercorre ogni brano, dal primo all’ultimo, raccontato attraverso la genesi, le testimonianze, gli aneddoti, i segreti, i retroscena svelati dallo stesso Faber – come era chiamato dall’amico Paolo Villaggio – e dalle persone che lo hanno vissuto, amato, odiato e compreso.

Il risultato è una sorta di romanzo a capitoli, 131 appunto, con schede dettagliate, accompagnate dalle stelline – da 1 a 5, in stile cinematografico – che tengono conto del valore artistico e storico. “Tutto De André”, che richiama anche il titolo del primo album del 1967 (“Tutto Fabrizio De André”) è molto più che una guida all’ascolto di un protagonista – poeta, musicista, cantautore – del Novecento, ancora oggi riferimento esistenziale e artistico delle nuove generazioni.