Us Open. La Pennetta domina

Brindisi batte Taranto 12 a 5 (game). Il derby alle cime di rapa regala a Flavia Pennetta, numero 83 del mondo, la semifinale degli Us Open, la prima per lei a 31 anni e a uno esatto dall’operazione al polso destro, ricostruito dal nulla. Perde gioco, partita, incontro e top ten Roberta Vinci, anni 30, che aveva avuto l’ardire di buttar fuori Camila Giorgi, la preferita di Flushing Meadows, e che pregustava già l’ingresso tra le prime dieci del mondo. Sarebbebastato dare un senso al ranking e abbattere l’avversaria che, casualmente, è anche una «quasi sorella», compagna di racchettate pugliesi dall’età di otto anni.

Voleva essere carina alla fine Flavia quando a match comodamente messo via (6-4, 6-1)ha dichiarato nell’intervista ad altoparlanti accesi: «Roberta si è dimostrata davvero un’amica, mi ha aiutato a vincere». Le sue parole si sono rivelate involontariamente feroci nei confronti della Vinci, che di fatto non ha mai cominciato la partita, durata un’oretta di fronte al pubblico dell’Arthur Ashe Stadium. Dietro una t-shirt rosa confetto, la Vinci nascondeva un’oscura tensione che l’ha resa inoffensiva, oltre che molto fallosa, complice anche una Pennetta mostruosamente saggia e tranquilla, a dispetto della tenuta rosso fuoco. «Sono contentissima e non riesco a crederci— ha confessato—anche perché è la prima settimana in cui mi sento meglio dopo l’operazione». E poi un’altra frase dedicata alla quasi sorella: «È stato difficile giocare con Roberta, non ti manda mai una palla uguale all’altra. Forse ha pagato un po’ la tensione».

In semifinale Flavia non troverà Serena Williams pronta al bis, che è abbinata alla cinese Na Li, ma la vincente notturna tra Azarenka e Hantuchova. Pennetta potrà anche tentare il miracolo della finale (mancato l’anno scorso a Errani), lei che quattro anni fa proprio a New York aveva imposto la «moda» delle azzurre, entrando per prima nella top ten e arrivando ai quarti dell’Us Open. «Questa» Pennetta oltre che più matura, non solo anagraficamente, è anche molto più forte e lo ha dimostrato annientando nell’ordine Gibbs, Errani, Kuznetsova, Halep e Vinci, senza lasciare mai nemmeno un set. La sua è una vera e propria rinascita, tecnica e tattica: anche ieri non si è mai scomposta, restando spesso a fondo campo in attesa di esplodere il suo devastante rovescio al primo varco, mentre Roberta si dannava l’anima con continue e spesso fallimentari sortite sottorete. La Vinci ha disputato solo tre game da Vinci, che le hanno permesso di fare 4-4 al primo set. Poi la Pennetta ha infilato un parziale di 15 punti a 2 e il match è finito lì. Una formalità il secondo set, chiuso 6-1 in un umiliante quarto d’ora. Anche se Federer è fuori, continua il torneo maschile: il primo semifinalista è Richard Gasquet che ha battuto in cinque set lo spagnolo David Ferrer, numero 4 del tabellone. Il numero 1, il serbo Djokovic, ha stracciato da copione lo spagnolo Granollers 6-3, 6-0, 6-0 ed entra nei quarti dove troverà il russo Youzhny (che ha estromesso con clamore Hewitt). L’altro quarto già pronto è tra lo scozzese Murray e lo svizzero di riserva Wawrinka.

Federico Pistone

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